Lu cercuite (il circuito delle biglie)

i Murales Lu cercuite (il circuito delle biglie)

Franco Mora 2021

Le biglie erano un altro di quegli oggetti che avevano per noi un certo fascino. erano li pallatte de vetrie, le palline di vetro, quelle che trovavamo a 10 lire nel distributore automatico nel negozio di Algisa; la biglia più grossa si chiamava lu pallettone e valeva il doppio. Con quelle figure all’interno, gialle, rosse, blu, a forma di girandola o di fiore, normalmente un filamento a tre colori, erano dei piccoli oggetti del desiderio. Averne di tutti i colori era una gioia, sentirle stridere nelle tasche dei pantaloni, quando non erano bucate, un piccolo piacere. Un tempo quelle vere erano un lusso per pochi. In mancanza si usavano sassolini, nocciole di pesche albicocche, fave secche, noci o, nel migliore dei casi, palline di terracotta. Spesso usavamo li coccavalle, cioè delle escrescenze di aspetto legnoso a forma di sfera, che si formano sui rametti, sulle foglie o sulle gemme delle querce quando la pianta viene punta da certi insetti (la maestra europa docet). Erano leggerissime, resistenti e di varia grandezza, molto difficili da trovare, per questo ben accette… A ogni risveglio della primavera creavamo sul Campo il nostro circuito seguendo gli avvallamenti del terreno e iniziavano le sfide. Scopo del gioco era far completare alla biglia un numero definito di giri.Vinceva la gara chi, per primo, tagliava il traguardo dell’ultimo giro. I tiri successivi al primo avvenivano seguendo l’ordine di classifica risultato dal tiro precedente. Cioè il primo tirava per primo, il secondo per secondo e così via fino all’ultimo. L’ordine di tiro era pertanto mutevole. Ogni tiro andava fatto esattamente dalla posizione in cui si era fermata la biglia in seguito al precedente tiro valido. Se una biglia ne urtava un’altra, entrambe venivano lasciate nel punto in cui si fermavano, se però la biglia finiva fuori pista veniva rimessa dove si trovava prima dell’urto. Vinceva la gara chi per primo completava il numero dei giri previsti. Gli altri continuavano a giocare fino a che anche l’ultimo tagliava il traguardo.