i Murales Lu ballarine (la trottola)
Salvo Caramagno 2005
La trottola era un piccolo oggetto di legno a forma di cono rovesciato, con la superficie munita di scanalature circolari e un chiodo fissato all’estremità. Partendo da questo si avvolgeva ordinatamente uno spago di circa un metro e mezzo lungo la scanalatura fino alla parte superiore, tenendone l’estremità tra l’indice e il medio. Con un colpo energico della mano si lanciava a terra la trottola trattenendo lo spago e imprimendo all’oggetto un moto vorticoso. l’abilità consisteva nel far girare la trottola il maggior tempo possibile o nel prenderla da terra e continuare a farla roteare nella mano. Se si giocava in due, si facevano scontrare le trottole l’una con l’altra. non c’erano regole particolari, era un gioco di abilità. non era dei nostri giochi preferiti, troppo tranquillo per noi piccoli diavoli scatenati e poi bisognava comprarla e non tutti potevano permetterselo. Ci giocavano di più i nostri fratelli più grandi. A noi bastava, ogni tanto, per imitarli, qualcosa che le somigliasse anche vagamente. Di solito usavamo le rondelle degli ingranaggi a molla delle macchinucce smontate che ogni tanto, nonostante i tempi, qualche genitore ci riportava da San Gabriele o da una delle tante fiere della vallata.