i Murales Lu schieff d’ lu suldete (lo schiaffo del soldato)
Alessandra Puppo 2003
Era un gioco abbastanza innocuo, anche se spesso finiva con le rimostranze e le accuse di chi stava sotto per l’esagerazione maliziosa con la quale veniva colpito: “L’hi fatte apposte, ’n ci joche cchiù!” Consisteva in questo: il malcapitato di turno si girava di spalle rispetto agli altri tenendo la mano destra sul lato del viso per non vedere gli altri e la mano sinistra sotto l’ascella, ben aperta e col palmo verso l’esterno. Sguardo di complicità tra i partecipanti e via, uno di loro la colpiva con uno schiaffo ben deciso, ritraendo subito la mano e confondendosi con il gruppo. Quando il colpito si girava trovava molti che, con aria indifferente e sorniona, giravano il dito indice in tondo come per dire: “So’ state jè!” Il colpito non doveva lasciarsi influenzare e indovinare chi era stato. Se lo indovinava, sotto andava quest’ultimo.