Schiuppitt (battimuro)

i Murales Schiuppitt (battimuro)

Amedeo Marchetti 2002

“Oddie, so schiuppate!” “Che ti fatte?” “Ninde, pe’ fortune, ma me so pjite ’na paure!” era facile nella vita di tutti i giorni sentire dialoghi come questo. La persona che si lamentava aveva sbattuto, cioè schioppato, da qualche parte, contro uno spigolo, un tavolo, un muro. E appunto contro il muro venivano sbattute le monete per giocare a schiuppitte. Da questo era appunto derivato il nome. La moneta, ma più spesso un bottone, veniva sbattuta dal primo giocatore contro il muro cercando di farla rimbalzare il più lontano possibile. Gli altri giocatori, a turno, ripetevano il gesto, nel tentativo, tra fortuna e abilità, di avvicinarsi a quella già a terra. Vinceva chi riusciva a portarsi ad almeno un palmo di distanza. Poteva accadere di vincerne più di una se la propria finiva vicina a più monete.